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Bollo auto storica

mercoledì 28 gennaio 2015, 22:11

C'è chi ha già iniziato a raggirare il pagamento del bollo delle auto 20ennali, per tenersi la macchina sotto un telo in garage fino al compimento dei 30 anni, tirandola fuori solo in occasione dei raduni autorizzati. Le agevolazioni restano per i veicoli ultratrentennali. Quindi alcuni ultraventennali vengono radiati in base all'articolo 60 del Codice della strada, in modo da non essere tenuti a pagare il bollo: verranno reimmatricolati al compimento del 30 anni. Oltre alla beffa per le casse regionali, c'è un danno al patrimonio automobilistico perché si perdono le targhe originali (vanno consegnate al PRA in sede di radiazione). Infatti, l'articolo 60 considera appartenenti alla categoria di veicoli con caratteristiche atipiche i motoveicoli e gli autoveicoli d'epoca, nonché i motoveicoli e gli autoveicoli di interesse storico e collezionistico. Rientrano nella categoria dei veicoli d'epoca i motoveicoli e gli autoveicoli cancellati dal PRA perché destinati alla loro conservazione in musei o locali pubblici e privati, ai fini della salvaguardia delle originarie caratteristiche tecniche specifiche della Casa costruttrice. E che non siano adeguati nei requisiti, nei dispositivi e negli equipaggiamenti alle regole per l'ammissione alla circolazione. Questi veicoli sono iscritti in apposito elenco presso il Centro storico della Motorizzazione.

UN RADUNO L'ANNO... - Per quanto riguarda i veicoli d'epoca destinati alla loro conservazione, la loro circolazione può essere consentita soltanto in occasione di apposite manifestazioni o raduni autorizzati, limitatamente all'ambito della località e degli itinerari di svolgimento delle manifestazioni o raduni. Ecco perché c'è il rischio di un unico raduno annuale, per le storiche divenute d'epoca. Questi mezzi, per circolare, devono essere provvisti di una particolare autorizzazione rilasciata dal competente ufficio della Direzione generale della Motorizzazione nella cui circoscrizione è compresa la località sede della manifestazione o del raduno e al quale sia stato preventivamente presentato, da parte dell'ente organizzatore, l'elenco particolareggiato dei veicoli partecipanti.

Come se non bastasse, stanno scattando le false perdite di possesso in base alla circolare 204 del 1994 del ministero delle Finanze. Una dichiarazione sostitutiva che fu ammessa per chi perde le tracce del veicolo. Casi classici: una demolizione affidata a un demolitore abusivo, un passaggio di proprietà non trascritto o comunque operazioni avvenute diversi anni prima e di cui non si trovano documenti. Sono quelle situazioni diffusissime in passato e per le quali ci si trovava sul groppone anche dieci annualità di bollo arretrato, che non si sapeva come gestire. Annotata al PRA, consente di non pagare il bollo dal periodo d'imposta successivo all'annotazione (quindi non salva il passato ma solo il futuro). Ha rilevanza esclusivamente tributaria: per gli altri aspetti è come se si fosse ancora proprietari. Quindi, per esempio, è legittimo che una multa venga spedita ancora al vecchio proprietario e starà a lui dimostrare che la circolazione è avvenuta contro la sua volontà, mostrando all'organo di polizia la dichiarazione sostitutiva fatta annotare al PRA. Addirittura, c'è chi ne ha presentate più di dieci di fila per ognuna delle sue macchine tutte ultraventennali, e i casi aumentano di giorno in giorno: certo, si potrebbe sempre controllare se la macchina è nel box o in garage, ma quale giudice darebbe mai l'ok a questo provvedimento?
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